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10 grandi incendi della storia

 

Da quando l'umanità iniziò a costruire edifici di legno anziché di pietra, gli uomini dovettero imparare a misurarsi con gli incendi. Nel corso della storia questi inferni sono stati infatti talmente comuni, che quasi ogni grande città del mondo è stata prima o poi devastata da un grande incendio. Alcune, addirittura, sono bruciate più volte. Costantinopoli, per esempio, è bruciata ben cinque volte tra il 406 e il 1204 ed è stata puntualmente ricostruita ogni volta coi criteri di un formicaio, quasi a preparare l'incendio successivo.
In molti casi è stato l’uomo con le guerre a provocare gli incendi, ma il più delle volte la causa è stata la combinazione di fattori naturali e tecniche costruttive povere, il largo uso di materiali costruttivi infiammabili e la totale mancanza di qualsiasi capacità di contrastare efficacemente i grandi incendi.
 
Alcuni incendi sono, comunque, ancora oggi ben presenti nella memoria collettiva sia per le loro dimensioni, sia perché hanno avuto un grande ruolo nel provocare una svolta degli eventi storici. Quali sono? Ecco qua una lista dei dieci più distruttivi, più famosi e più storicamente significativi, tutti non dovuti a eventi bellici.
1872 BOSTON
È stato uno degli incendi più drammatici degli Stati Uniti. Presero fuoco le aree del centro della città e i distretti finanziari, con il risultato che migliaia di bostoniani persero il lavoro e centinaia di aziende svanirono. Inoltre, decine di compagnie assicurative fallirono nel tentativo di risarcire i danni. Morirono 20 persone e scomparvero 776 edifici.
1212 LONDRA
Passato alla storia come ”The Great Fire of Southwark”, provocò la morte di 3.000 persone, molte delle quali intrappolate sul London Bridge, un ponte fatto di legno infiammabile e impermeabilizzato con catrame ancora più infiammabile.
1871 CHICAGO
Probabilmente, quello che ha devastato gran parte di Chicago nell’ottobre del 1871, è uno degli incendi più famosi. Bruciarono più di 17.000 edifici e 90.000 persone rimasero senza una casa. Morirono poco meno di 300 persone.
1906 SAN FRANCISCO
Le fiamme bruciarono 25.000 edifici, lasciando sul terreno circa 3.000 morti. L’incendio si scatenò dopo un violento terremoto, ma molti danni furono provocati dai goffi sforzi dei pompieri, non addestrati e mal guidati, che fecero esplodere gli edifici nel tentativo di creare zone tagliafuoco.
64 a.D. ROMA
Secondo lo storico romano Tacito, l’incendio si diffuse rapidamente e Roma bruciò per cinque giorni e mezzo, con dieci dei quattordici distretti della città completamente distrutti o gravemente danneggiati. La leggenda di Nerone che diede fuoco alla città si riferisce proprio a questo episodio, ma non c’è alcuna prova che ciò sia vero.
1666 LONDRA
Anche se le vittime di questo devastante rogo furono soltanto 6, vennero distrutte ampie aree della città, in gran parte quelle più degradate e dove la peste si era precedentemente diffusa. Perciò, il fuoco funzionò da sterilizzante, consentendo alla città di cominciare a risorgere su nuove basi.
1871 PESHTIGO, WISCONSIN
Un episodio poco conosciuto è l’incendio di Peshtigo, una piccola città americana, la cui popolazione fu interamente bruciata viva (1.700 persone). Ma i morti furono 2.500 poiché persero la vita anche molte persone che vivevano nelle zone rurali circostanti.
1947 TEXAS CITY
Un piccolo incendio nella stiva di un mercantile attraccato in porto, con a bordo 2.300 tonnellate di fertilizzante di nitrato di ammonio, provocò una delle più grandi esplosioni industriali della storia. 1.000 edifici andarono distrutti e quasi 600 persone persero la vita.
1923 TOKYO
Prima il terremoto e poi l’incendio rasero al suolo la città di Tokyo e provocarono, secondo alcune stime, 142.000 morti. Inoltre, il terremoto creò uno tsunami che contribuì alla distruzione di 570.000 case e a lasciare 1,9 milioni di senzatetto. Probabilmente, una tragedia molto vicina all’apocalisse.
1917 HALIFAX, CANADA
Un evento poco conosciuto a causa della censura militare americana che, in tempi di guerra, soffocò le notizie al riguardo. Tutto iniziò la mattina del 6 dicembre 1917 quando la nave Mont-Blanc, che trasportava munizioni destinate alle truppe di stanza in Europa, entrò in collisione con un mercantile norvegese nel porto di Halifax, prendendo fuoco. Le fiamme arrivarono alle munizioni, provocando una deflagrazione così potente da causare uno tsunami nel porto e un’onda d’urto che spazzò via alberi, edifici e imbarcazioni, la più grave esplosione di origine artificiale prima dell’utilizzo della bomba atomica. Il bilancio tragico fu di 2.000 morti e 9.000 feriti.

Fonte: Metallirari.com
Immagine: Mercortecresa.com

 
 
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